Con il termine aumento di capitale vengono raggruppate tutte quelle operazioni che implicano un incremento del capitale sociale di una società. Ciò avviene emettendo un certo numero di nuove azioni.
Questo incremento può portare o non portare ad un aumento parallelo delle risorse finanziarie a disposizione della società. Nel primo caso si parla di aumento di capitale a pagamento e le nuove azioni vengono cedute ai sottoscrittori in cambio di un versamento in contanti.
Nel secondo caso invece si parla di aumento di capitale gratuito. Talvolta le due tipologie di aumento di capitale vengono realizzate congiuntamente dando vita agli aumenti di capitale misti.
Le finalità degli aumenti di capitale a pagamento consistono nel reperimento di risorse finanziarie per nuovi investimenti, invece di utilizzare l’indebitamento bancario oppure emettere un prestito obbligazionario. Le finalità degli aumenti di capitale gratuiti sono invece molteplici.
Secondo quanto previsto dal Codice Civile, gli aumenti di capitale devono essere deliberate solitamente dall’assemblea straordinaria e i titoli di nuova emissione devono obbligatoriamente essere offerti in prelazione ai vecchi azionisti in proporzione alle azioni possedute. Questa prelazione è nota come diritto di opzione e può essere esercitata entro trenta giorni, scaduti i quali i diritti non esercitati, possono essere offerti in borsa.
L’azionista di una società coinvolta in un aumento di capitale con diritto di opzione si troverà quindi a dover decidere se aderire o meno all’operazione proprio in base alle condizioni a cui il diritto di opzione può essere venduto a terzi e in base alle altre condizioni dell’aumento di capitale.