Nell’ambito dell’apprendimento della gamma degli strumenti di raccolta pubblica obbligazionaria a medio e lungo termine, un altro importante tassello è rappresentato dai Certificati di Credito del Tesoro.
I CCT sono Certificati di Credito del Tesoro, ossia titoli emessi dal Tesoro secondo una modalità particolare, un’asta marginale di durata settennale. Presentano un tasso variabile e, per questo motivo, vengono accomunati ai BTP Italia e ai BTP€i, ossia i Buoni del Tesoro Poliennali Italiani o Europei.
Tuttavia i CCT si differenziano da questi altri Titoli per la modalità di emissione, che può essere sia alla pari (il titolo ha un prezzo di emissione corrispondente al valore nominale) che sotto la pari (il titolo ha un prezzo di emissione inferiore al valore nominale). Inoltre, gli interessi vengono rimborsati solo in via posticipata a seguito di un tempo di maturazione pari a sei mesi (cedole semestrali).
In comune con gli altri Titoli di Stato, invece, vi sono le modalità di acquisto: i Certificati di Credito del Tesoro, infatti, possono essere acquistati all’asta solo ed esclusivamente in tempi successivi alla loro emissione.
Per potere investire nei CCT, quindi, per prima cosa è necessario partecipare ad un’asta. Tuttavia i privati cittadini non possono partecipare direttamente a un’asta di vendita di Titoli del Tesoro, siano essi CCT o altri, ma devono rivolgersi ed effettuare una prenotazione presso un broker autorizzato, entro il giorno dell’asta stessa. Sarà l’intermediario ad effettuare l’acquisto che deve essere effettuato al prezzo d’asta. Questo significa che il profitto del broker non deriverà dall’investitore, ma le commissioni sono pagate dal Tesoro stesso.
Come guadagna il trader?
Se investite nei CCT, potete ottenere un profitto, o una perdita, equivalenti alla differenze tra il valore del rimborso finale e quello di acquisto, considerando naturalmente anche gli interessi.
Gli interessi si calcolano sulle cedole semestrali che non hanno un valore indipendente, ma variano in funzione del rendimento dei BOT. Il calcolo preciso degli interessi deve quindi tenere conto del valore (in lordo) dei BOT, dello spread e delle tassazioni cui sono soggetti i Titoli di Stato per cui è bene informarsi per bene su quali siano le percentuali di tali parametri per poter calcolare al meglio il possibile guadagno.
In particolare, per potere calcolare il valore di un CCT e valutarne la possibilità di profitto, dovete considerare il rendimento del BOT durante l’asta precedente al rinnovo della singola cedola. A tale valore va aggiunto un differenziale fisso di spread e il valore così ottenuto viene arrotondato per difetto e successivamente diviso per due. Naturalmente non sarete voi trader a dover effettuare tutti questi calcoli, ma è bene sapere come viene calcolato il valore dei CCT per comprendere al meglio la convenienza o meno di un investimento in questi Titoli.
L’entità di ogni cedola è definita sulla base del rendimento semestrale lordo registrato nell’ultima asta di BOT a 6 mesi precedente l’inizio del periodo di godimento. A tale rendimento viene sommata una maggiorazione prefissata di 15 punti base.
Se volete investire in CCT, quindi, è bene ricordare sempre questo particolare collegamento tra questo Titolo di Stato e i BOT. Si tratta di un collegamento abbastanza peculiare, che difficilmente si ritrova in altri Titoli, non solo italiani ma anche europei, così come è particolare il fatto che i CCT presentino un tasso variabile. Proprio a causa delle dipendenza dei CCT dai BOT, molti economisti considerano i Certificati di Credito del Tesoro uno strumenti derivato. Il suo valore, cioè, dipende direttamente dal rendimento del BOT cui si riferisce.
Gli investimenti in CCT presentano dei pro e dei contro che si devono prendere in considerazione prima di intraprendere questo tipo di speculazione. In particolare, tra i vantaggi si ha che se decidete di fare trading in questo settore finanziario avrete possibilità di investire in titoli a basso rischio e con una buona tendenza alla liquidità. Questo significa che anche in caso di perdite, non subirete mai danni economici troppo ingenti.
Per quanto riguarda i contro, invece, va specificato che il maggiore difetto dei CCT riguarda l’esposizione al rischio monetario, ossia il rischio che il rendimento delle cedole non riesca a superare il tasso di inflazione.
I CCT, come i BTP, possono essere sottoscritti per un valore nominale minimo di 1.000,00 € o multipli di tale importo.