Tra gli strumenti di trading più innovativi e complessi vi sono i CFD (acronimo dall’inglese Contract For Difference), ossia i Contratti per Differenza.
Il termine “Contratto per Differenza” indica un particolare strumento finanziario derivato il cui prezzo non è assoluto ma varia e dipende dall’andamento valore di un sottostante, cioè un altro asset. Se fate trading in un determinato CFD azionario, ad esempio, allora il valore del vostro Contratto per Differenza dipenderà dalla particolare azione che state prendendo in considerazione; nel caso del trading in materie prime, il valore del CFD dipenderà, invece, dalla materia prima. Una particolarità dei CFD, così come di tutti gli strumenti derivati, è che essi permettono di fare trading acquistando o vendendo l’asset in questione senza averlo fisicamente, e si ottiene o meno un profitto a seconda che il prezzo dell’asset vada al rialzo o al ribasso.
Come funziona? Il CFD rappresenta l’operazione di compravendita sul mercato; come in tutte le compravendite vi è un venditore ed un acquirente: se il titolo aumenta, l’acquirente guadagna e il venditore perde, e viceversa. Anziché fare trading direttamente sul titolo o sull’asset, dunque, si scambiano i relativi contratti di compravendita.
Se fate trading in CFD su un determinato titolo, ad esempio, e questo passa da un prezzo di 10 euro ad 11 euro e state puntando al rialzo, allora avrete ottenuto un profitto di un euro mentre, se il prezzo passa a 9 euro avrete subito una perdita di un euro.
Fare trading nei CFD non è tuttavia così semplice come sembra perché i Contratti per Differenza sono un tipo di speculazione che utilizza l’effetto leva. Come certamente sapete, la leva è un particolare strumento finanziario che permette di fare trading con somme superiori a quelle realmente possedute: se utilizzate la leva per il vostro trading dovete sempre ricordare che se da un lato essa rappresenta un punto di forza perché permette di incrementare le cifre in gioco, qualora invece la speculazione andasse male, anche le perdite sarebbero incrementate. La leva permette di fare, con i CFD, quello che viene definito un trading a margine, il che significa che si tratta di un trading che permette di depositare solo una percentuale del valore dell’asset su cui si investe, ossia della posizione che deve essere aperta.
I rischi sono elevati, soprattutto in ragione della complessità del tipo di investimento. Non a caso i CFD sono vietati negli USA dove vigono regole più restrittive sugli strumenti finanziari.
Nessun problema invece in Italia: fare trading in CFD può essere dunque molto stimolante, perché permette di avere un ampio range di scelta tra indici, titoli, azioni, materie prime eccetera. Tuttavia bisogna sottolineare che questo tipo di mercato, oltre ai già citati rischi, presenta lo svantaggio di avere uno spread piuttosto elevato e di essere una tipologia di trading non offerta da tutti i broker.
Il trading con i CFD permette di applicare una serie di strategie a seconda che la vostra scelta ricada su CFD azionari, su titoli, su materie prime eccetera.
Indipendentemente dall’asset selezionato, dovete ricordare che il prezzo di contrattazione per il CFD viene fissato dal broker mentre il mercato fisserà il prezzo di vendita e quello di acquisto. A seconda dell’andamento del mercato, che può essere monitorato con attenzione durante la durata della speculazione, potrete definire al meglio se vendere o acquistare. Le posizioni del trading, infatti, possono avere durata variabile, dal brevissimo/breve termine fino alle posizioni a lungo termine.
Il monitoraggio del trend del mercato è fondamentale per un motivo molto semplice, cioè che tramite i CFD potete fare trading non solo al rialzo, ma anche al ribasso. Questo è possibile tramite le vendite allo scoperto, che offrono la possibilità di vendere i CFD proprio in casi di mercati al ribasso, permettendo di realizzare posizioni “short”. Quella della vendita allo scoperto rappresenta una strategia molto utilizzata soprattutto nel trading a breve/medio periodo.
Se siete già trader esperti potete scegliere con maggiore facilità non solo i diversi asset in cui investire, ma anche le strategie di trading più utilizzate per speculare nei CFD. Tra queste, quella più sfruttata è la strategia direzionale, una tecnica relativamente semplice che tende a puntare maggiormente su un titolo forte (nel caso di un trading al rialzo) o su uno debole (nel caso di trading al ribasso).
Più complessa è invece la strategia del pairs trading, che si basa sulla negoziazione contemporanea di due contratti (uno al rialzo e uno al ribasso) che, in qualche modo, si bilanciano tra di loro arginando eventuali rischi.
Sto operando con gtmc cosa ne pensate di questa piattaforma e se sapete indicarmi quali accorgimenti potrei utilizzare per sfruttare al meglio il mio capitale