Le famiglie che si trovano in difficili condizioni economiche, grazie al Fondo di Solidarietà istituito con la Legge n.244 del 2007, possono richiedere la sospensione delle rate del mutuo. In pratica, il fondo non fa altro che ripagare alla banca il tasso di interesse applicato al mutuo con l’esclusione della componente di SPREAD.
In questo modo tutti i titolari che hanno un mutuo prima casa possono sospendere le rate per avere nell’immediato un po’ più di liquidità e tirare così un sospiro di sollievo.
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Sospensione rate mutuo: come funziona
Quando si può chiedere?
Grazie al Fondo di Solidarietà e al Decreto Salva Italia che l’ha rifinanziato nel 2013, tutte le famiglie che si trovano in disagio economico possono sospendere il pagamento delle rate del mutuo per massimo 18 mesi complessivi. Vediamo in dettaglio chi può fare domanda:
- Tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro (sia a tempo determinato, indeterminato o rapporti di lavoro di cui all’art. 409 del cpc)
- In caso di morte
- In caso di handicap grave o persone non autosufficienti
Almeno uno di questi eventi deve verificarsi nei 3 anni precedenti alla presentazione della richiesta di sospensione, la quale può essere richiesta al massimo due volte per 18 mesi totali. Oltre a questi requisiti, è ovviamente necessario essere l’intestatario del mutuo prima casa ed inoltre occorre avere un reddito ISEE non superiore a 30.000,00 €.
Infine l’importo del mutuo non deve essere superiore a 250.000,00 € e l’abitazione non deve essere considerata un immobile di lusso.
Come fare richiesta della sospensione delle rate
Per fare richiesta della sospensione delle rate occorre farne richiesta alla banca che ha erogato il mutuo, allegando alla domanda tutta la documentazione richiesta, in modo che possano essere verificati i requisiti per l’accettazione. I moduli si possono scaricare dal sito ufficiale del Dipartimento del Tesoro e da quello della Consap SPA.
I tempi sono abbastanza celeri: una volta che la banca ha ricevuto la documentazione, questa viene girata e validata dalla Consap entro 15 giorni lavorativi. A questo punto, la sospensione delle rate del mutuo avverrà entro 30 giorni dalla validazione da parte della Consap. Se la domanda dovesse essere rifiutata, sarà la banca a spiegarne le valide motivazioni.
Decreto “Cura Italia”: cos’è?
L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus ha portato il governo a varare un Decreto “Cura Italia” che, tra le altre cose, estende a più persone la possibilità di chiedere la sospensione del pagamento delle rate del mutuo prima casa. Questo ampliamento della platea dei beneficiari sarà valida fino al 18 dicembre 2020, vale a dire per 9 mesi.
Le misure a sostegno delle famiglie che si sono trovate in difficoltà economiche a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus prevedono che possa richiedere la sospensione delle rate del mutuo anche chi si è trovato a dover sospendere o ridurre l’orario di lavoro per almeno 30 giorni.
Inoltre tutti i lavoratori autonomi con partiva Iva che certificheranno di aver avuto un calo del fatturato maggiore del 33% sul trimestre precedente potranno richiedere l’accesso al fondo per la sospensione delle rate. Il tutto per massimo 9 mesi. In ogni caso non è necessario presentare l’Isee visto che il tetto dei 30.000,00 € è stato temporaneamente eliminato.
Il Decreto Cura Italia è immediatamente operativo, ma non per questo è possibile subito presentare la domanda per richiedere la sospensione del mutuo. Ancora, infatti, non ci sono direttive chiare su quali saranno i documenti da presentare, quando e a chi.
Intato chi è stato sospeso dal lavoro o si è visto ridurre l’orario potrà richiedere una certificazione al datore di lavoro per poterla presentare in seguito assieme al resto della documentazione richiesta. E’ atteso un decreto che regoli, in tal senso, la durata della sospensione.
Mentre per tutti coloro che hanno una partita Iva sembra che possa essere sufficiente un’autocertificazione che attesti il calo del fatturato superiore al 33% nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020. Non ci sono, però, ancora dati certi su quale dovrà essere il trimestre per effettuare e comprovare il calo del fatturato.
Conviene davvero sospendere le rate?
Per chi si trova in serie difficoltà economiche, il poter richiedere la sospensione delle rate del mutuo è certamente una grande opportunità, soprattutto in questo periodo di incertezze. In realtà, però, prima di fare domanda è bene chiedersi se davvero conviene sospendere il pagamento della rate: dovrebbe essere un’azione da intraprendere solo se strettamente necessaria.
Richiedere il congelamento del mutuo e, quindi accedere al fondo, potrebbe significare precludersi la possibilità di surrogare il mutuo non solo durante il periodo di sospensione, ma anche in futuro.
E’ bene sapere, infatti che durante la sospensione, il fondo si sostituisce all’intestatario del mutuo pagando alla banca solo il 50% della quota dei mancanti interessi maturati sulle rate non versate calcolati sulla base dell’Irs o dell’Euribor, mentre il restante 50% resta a carico del titolare.
Una volta finito il periodo di sospensione, il titolate del finanziamento riprenderà a pagare le rate a partire dalla quota capitale residua. La durata del mutuo verrà quindi allungato per un periodo pari a quello della sospensione.
In questo periodo di incertezza è bene ricordare che i tassi Irs e Euribor sono ai minimi e non è detto che rimangano tali nel momento in cui l’intestatario del mutuo dovrà riprendere a versare le rate.
Le alternative alla sospensione
Un’alternativa da prendere in considerazione potrebbe essere quella di aspettare che questo periodo di crisi passi in modo da optare per una surroga o una rinegoziazione in seguito. In questo modo si potrà alleggerire la rata con attuali tassi ai minimi e allungare, di conseguenza, il piano di ammortamento.
In effetti, con i tassi al minimo, le condizioni favorevoli per richiedere o rinegoziare un mutuo potrebbero restare così molto a lungo.