La Borsa Italiana rinnova i nomi e le composizioni dei propri indici di riferimento, adeguandosi allo standard FTSE, la decorrenza è il 1 Giugno 2009.
Lo standard FTSE (leader mondiale nella gestione degli indici azionari) è utilizzato oramai da tutti gli investitori internazionali ed il passaggio era oramai d’obbligo anche a seguito della fusione tra la Borsa di Milano ed il London Stock Exchange. Il metodo si basa su una rappresentazione dei settori di mercato secondo la classificazione Industry Classification Benchmark ICB e pone dei paletti ben precisi:
- Un filtro per la liquidità
- Ogni società quotata può includere in un indice soltanto una tipologia di azione
- No alle azioni estere (con alcune eccezioni)
- Livello minimo di flottante
Ma vediamo nel dettaglio come cambieranno gli indici già conosciuti:
FTSE MIB – era: S&P/MIB – 40 azioni delle società più grandi per capitalizzazione e liquidità
FTSE Italia Mid Cap – era: Midex – 60 azioni (erano 30) a media/alta capitalizzazione
FTSE Italia Small Cap – nuovo – 150 azioni a bassa capitalizzazione
FTSE Italia All Share – era: Mibtel – 250 azioni All Share (erano 275 nel Mibtel), circa il 95% dell’intero paniere, ovvero è costituito dalla somma dei 3 indici precedenti
FTSE Italia Settoriali – era: MIB settoriale – 66 indici di comparti specifici secondo lo standard ICB
FTSE Italia MIB Storico – era: MIB Storico
FTSE Italia Micro Cap – nuovo – 25 titoli a capitalizzazione molto bassa, che non rientrano nei criteri FTSE
FTSE Italia Star – era: All Stars – 75 titoli, indice invariato
Non poche sono le perplessità da parte di molti trader su questo cambiamento: il rischio che viene paventato soprattutto da chi fa molto trading online è quello della perdita degli andamenti storici, sui quali in molti basano le proprie analisi tecniche. In pratica ci sarà continuità solo tra gli indici FTSE MIB ed il “vecchio” S&P MIB, il quale tuttavia è a sua volta di introduzione relativamente recente.