Al momento della stipula di un mutuo, di qualunque tipo esso sia, c’è la possibilità di scegliere la frequenza delle rate di rimborso: solitamente può essere mensile, trimestrale, semestrale e annuale. La maggior parte dei mutui viene stipulata con rate mensili oppure rate semestrali, vediamo le differenze.
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Mutuo a rata mensile: cosa c’è da sapere
Iniziamo con il dire che per alcune tipologie di mutuo, la frequenza delle rate determina l’indice di riferimento del mutuo, quando questo è a tasso variabile: nel caso della rata mensile si prenderà l’indice Euribor (360 o 365) ad 1 mese, nel caso della semestrale quello a 6 mesi. La differenza tra i due indici è sempre a favore dell’Euribor ad 1 mese: attualmente infatti l’indice a 6 mesi ha un valore di poco inferiore al 1%, contro circa lo 0,5% di quello ad 1 mese.
Questo sembrerebbe quindi un vantaggio per la rata mensile, ma c’è da tenere conto che in caso di aumento di tassi, il mutuo a tasso variabile legato all’indice a 6 mesi crescerà un po’ più lentamente degli indici a più breve scadenza.
Mutuo a rata semestrale: conviene?
Un vantaggio della rateizzazione semestrale è quella di avere un minor numero di scadenze (2 contro 12 ogni anno), il che comporta un minore “stress” da pagamento e soprattutto una maggiore flessibilità da parte del debitore nel reperire i fondi necessari alla rata. Questo ultimo aspetto può rivelarsi determinante per quei lavoratori autonomi che non hanno una certezza di reddito mensile, ma che invece hanno flussi di denaro in entrata variabili nel corso dell’anno.
Un altro vantaggio del mutuo semestrale è dovuto alla possibilità di investire le somme necessarie alla rata per un breve periodo, ottenendone un guadagno. Data la finalità del capitale, è ovvio che gli investimenti andranno scelti tra i meno rischiosi, i quali potranno generare una rendita di poche decine di euro a rata.
Il numero di operazioni incide poi sui costi di invio documentazione e tenuta conto corrente: sono piccole spese, è vero, ma è bene tenere conto di tutti gli aspetti nel momento della valutazione di questo importante aspetto del mutuo.
Qual è la migliore rateizzazione?
Come spesso accade, non esiste una risposta univoca. Per i mutui a tasso fisso, è sicuramente preferibile allungare le scadenze, sempre che questo non comporti un aggravio eccessivo di costi. Nel caso di mutui variabili, il nostro giudizio va invece a favore della rata mensile grazie al tasso sensibilmente più basso alla quale solitamente è legata. Il semestrale è invece sempre consigliabile per i lavoratori il cui reddito, come detto, varia nel corso dell’anno.
Il trimestrale può essere una valida via di mezzo. Da sottolineare che molte banche obbligano il cliente a scegliere il taglio semestrale nel caso di mutui a lunga durata, di solito dai 30 anni in poi.
Sono in possesso di un mutuo a rate semestrali e per mia comodità le vorrei mensili ma la banca mi ha detto che non si puo fare e vero questo?
Prova ad inviare una richiesta di rinegoziazione del mutuo via PEC o raccomandata.